Cetto La Qualunque: dalla Gialappa’s al grande schermo
Antonio Albanese, un noto attore e comico italiano, ha creato una serie di personaggi memorabili nel corso della sua carriera. Tuttavia, nel 2003, ha portato per la prima volta in televisione il suo più famoso alter ego, Cetto La Qualunque, una rappresentazione grottesca di un politico italiano. Con poesie e comizi elettorali, il personaggio si è conquistato un posto nel cuore degli spettatori, ottenendo numerosi consensi.
Questo successo ha aperto le porte a una proficua collaborazione con la Gialappa’s Band, un famoso trio comico italiano, in programmi come “Mai dire Domenica” nel 2004 e “Mai dire Lunedì“. Albanese ha portato le sue esilaranti imitazioni anche sul palco teatrale, trasformando Cetto in un personaggio familiare in tutta Italia. Nel 2007, Fabio Fazio ha dato ulteriore spazio all’attore nel suo programma, consentendo a Cetto di sviluppare ulteriormente i suoi tormentoni, che sono diventati rapidamente virali e sono stati inseriti nei film dedicati a questo personaggio. Infatti, Cetto è stato il protagonista di una vera e propria trilogia, con il terzo capitolo intitolato “Cetto c’è, senzadubbiamente”, uscito al cinema il 21 novembre 2019.
Qualunquemente, 2011
Nel 2011, sotto la regia di Giulio Manfredonia, Albanese ha portato sul grande schermo il primo capitolo della trilogia intitolato “Qualunquemente”. Il film ha riportato Cetto La Qualunque in Calabria, nella sua Marina di Sopra. Qui, Cetto cerca un possibile rivale per il candidato onesto maestro Giovanni De Santis, che si sta preparando a candidarsi a sindaco. Secondo la visione del mondo di Cetto e dei suoi compagni, la giustizia non può prevalere. Inizia così un lungo e folle viaggio, in cui il protagonista si oppone sempre di più alla legge. Odia le tasse e tutto ciò che non è eccessivo e volgare. Coinvolge suo figlio, che manda in carcere per “farlo fare le ossa”. Tuttavia, comprende l’importanza dell’ammissione della propria incapacità e si affida a Sergio Rubini, che interpreta il ruolo di Gerry, un esperto di campagne elettorali che, contro ogni etica personale, fa del suo meglio per raggiungere la vittoria.
Tutto tutto niente niente, 2012
Nel 2012, arriva il secondo capitolo della trilogia, intitolato “Tutto tutto niente niente”, ancora diretto da Manfredonia. Dopo le elezioni vinte, sia Cetto che il suo consiglio comunale finiscono in carcere. Nonostante ciò, l’ex sindaco rifiuta di collaborare con la giustizia e viene notato da un potente Sottosegretario interpretato da Fabrizio Bentivoglio. Quest’ultimo lo porta in Parlamento insieme ad altri due folli personaggi interpretati dallo stesso Albanese. In questo modo, la politica viene ritratta come un continuo carnevale, con le camere piene di personaggi imbarazzanti. Questo scenario si rivela un paradiso per Cetto, fino a quando non si trova di nuovo a rischio carcere, che lo spinge verso un nuovo esilio.
Cetto c’è, senzadubbiamente, 2019
Dopo sette anni di attesa, nel 2019 è arrivato il film che conclude la trilogia di Cetto La Qualunque, intitolato “Cetto c’è, senzadubbiamente“. In questa occasione, Albanese mostra il suo personaggio in Germania, dove è fuggito per evitare il carcere. Qui, ha costruito una nuova vita con moglie e figlio, abbandonando definitivamente la politica. Tuttavia, torna in Italia per l’ultimo saluto alla sua zia gravemente malata, che decide di rivelargli un segreto sorprendente: le sue origini sono in realtà nobili.
Un grande successo
La trilogia di Cetto La Qualunque ha rappresentato un grande successo per Antonio Albanese, consolidando la popolarità del personaggio e dimostrando l’abilità comica e l’ironia dell’attore. Attraverso le avventure e le disavventure di Cetto, Albanese ha offerto al pubblico una satira tagliente e spesso esilarante sulla politica italiana e sulla società in generale. I film hanno ottenuto un ampio consenso da parte del pubblico, grazie alle performance di Albanese e al suo talento nel creare personaggi memorabili.
Tematiche profonde
Oltre all’aspetto comico, la trilogia di Cetto La Qualunque ha anche messo in luce tematiche più profonde, come la corruzione, l’opportunismo politico e la mancanza di etica nel sistema. Questi film hanno offerto una critica pungente verso il mondo della politica, mettendo in risalto le contraddizioni e le ambiguità di alcuni personaggi che popolano il panorama italiano.
Un grande attore
Antonio Albanese, con la sua abilità nel creare personaggi comici e il suo sguardo critico sulla società contemporanea, ha dimostrato di essere uno degli attori più talentuosi e versatili del panorama italiano. La trilogia di Cetto La Qualunque rimarrà sicuramente un punto di riferimento nella sua carriera e continuerà a far ridere e riflettere gli spettatori ancora per molto tempo.